SINTESI DI RICERCA

Un brevetto che ha cambiato la storia della coltura artificiale è quello del Sistema di coltura idroponica. Brevetto N° US20110067301A1 registrato il 30 agosto 2010 e inventato da Mark Demitchell e Michael Tarzian. Un sistema idroponico utile per fornire una soluzione nutritiva a flusso continuo alle radici di una pluralità di piante. La coltura artificiale vienetradotta in inglese come ‘’artificial colture’’, in francese ‘’culture artificielle’’ e in spagnolo ‘’cultura artificial’’.
Vari Quotidiani trattano della coltura artificiale descrivendone le potenzialità e le possibilità di essere sfruttate all'interno di abitazioni private. Questo è anche soggetto di numerose istruzioni che spiegano come realizzare un sistema di coltura artificiale in maniera indipendente e quali vantaggi porta a livello generale. La coltura artificiale è composta da diversi sistemi di coltura senza suolo o fuori suolo. Questi sono realizzati attraverso diversi componenti e materiali.
Le tipologie più comuni di coltura artificiale sono i sistemi NTF e la coltura idroponica. Questi sono i sistemi più complessi da realizzare ma anche i più efficienti.
Questi sistemi, come riportato dal prestigioso giornale 'Il Quotidiano', permettono di ottenere numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali: il consumo di acqua è ridotto fino al 90% grazie all'irrigazione a goccia, la produzione è di 40 kg di prodotto per metro quadrato, vengono creati nuovi posti di lavoro nelle aree che ospitano le serre e il consumatore avrà a disposizione un prodotto di qualità organolettica superiore. C’è da dire che si presentano anche diversi tipi di svantaggi. Il più importante svantaggio dell’idroponica è che le piante sono meno salvaguardate dai vostri errori. Il suolo esercita un effetto tampone e dà stabilità all’area che circonda l’apparato radicale: quando il suolo è in condizioni ottimali, i parametri fisici e biologici sono in equilibrio; quando alle piante si somministra troppo concime, una miscela sbagliata o qualcosa che ha un pH inadeguato, i microrganismi presenti negli strati più superficiali del suolo intervengono e, insieme alle proprietà chimiche da esso possedute, contribuiscono a ristabilire l’equilibrio della pianta.
Molti siti internet specializzati forniscono istruzioni per la realizzazione di sistemi, esisistono anche diversi manuali sul mantenimento delle diverse piante.
Nonostante il rispetto per l’ambiente oggi il  oggi il Regolamento CE 889/2008 non considera le piante nate da una coltura artificiale delle piante biologiche. Infatti la produzione biologica vegetale si basa sul principio che le piante debbano essere essenzialmente nutrite attraverso l'ecosistema del suolo. I primi ad adottare l’idroponica indoor sono stati i paesi del Nord Europa, seguiti da Francia, Spagna, Italia e Portogallo, tutti spinti dalla gratificazione e dal compiacimento che procura consumare ciò che si è prodotto da soli. Adesso è il turno dei paesi dell’Est. L’introduzione dell’idroponica a fini non commerciali ha permesso l’ampia diffusione di questa tecnica per usi domestici, dalle colture fai-da-te di erbe, sia aromatiche che medicinali, alle colture floreali. Le colture artificiali oltre che a trovarsi all’interno delle case vengono utilizzate sempre più da industrie specializzate per ottenere dei risparmi in termini economici e di suolo in quanto i sistemi possono presentare uno sviluppo verticale e non orizzontale. Le aziende principali sono: Dry Hidroponics e la Raimbow International. Come detto in precedenza nel ramo commerciale l’industria idroponica è in rapido sviluppo e sta cambiando per adattarsi ai nuovi tempi. Alcuni sistemi più sofisticati ed ecologici si sono rivelati particolarmente convenienti per le colture a ciclo breve, come lattuga ed erbe aromatiche.
Un problema che potrebbero risolvere è quello della fame del mondo, infatti i grafici chiariscono che il terreno coltivabile pro capite sta monotonicamente diminuendo. Il declino non è lineare; di fatto è quasi perfettamente esponenziale. Tutto questo ha reso accessibile a tutti la coltura di piccoli o grandi orti. Principalmente grazie al controllo totale dell’utente sulla nutrizione, al risparmio di acqua, al risparmio di concime, alla crescita più veloce che riduce il bisogno di pesticidi e all’inutilizzo di diserbanti. La coltura artificiale la ritroviamo in molti libri tecnici e di narrativa come in ’30 ortaggi in salotto’ e ‘Urban Jungle – Giardino creativo’. Inoltre è presente anche in diverse serie tv e film legati al mondo dell’illegazione illegale, uno tra tutti ‘L’erba di Grace’.

Commenti

Post popolari in questo blog

ELEMENTI

CINEMA

BREVETTI